Da quando sono insegnante la ricerca di strategie nuove e accattivanti per i miei ragazzi è stata una costante, che mi ha portato a sperimentare sempre nuove soluzioni.
Entrare in classe con un bel sorriso è sempre un’arma vincente, che predispone tutti al dialogo e alla condivisione.
Racconto sempre ai miei alunni situazioni comiche (alcune inventate) o episodi gioiosi dei miei due bambini e così tutti loro entrano a far parte della mia “grande famiglia”. Accorcio, così, le distanze e i ragazzi mi sentono ”una di loro”. Quando ho creato un clima sereno e disteso in classe, divento “insegnante”. Mi sono accorta, nel corso degli anni, che, anche nelle realtà didattiche più difficili, è una strategia che ha sempre prodotto ottimi risultati.
La consapevolezza profonda che il mio ricordo possa essere una gioia o un fardello nella vita di molti ragazzi mi spinge quotidianamente ad interrogarmi sul mio operato, a rivedere comportamenti e scelte e a cercare di essere una protagonista attiva della “ Buona Scuola”.
"Le cose che impariamo con passione, non le dimenticheremo mai.” - Alfred Mercier
Il primo giorno di scuola per i ragazzi della prima media nel mio Istituto è una gran festa.
Gli Alunni delle tre classi delle tre sezioni e i Genitori aspettano il suono della campanella nel giardino.
Vicino alla porta d’ingresso il Dirigente e tutti gli insegnanti si posizionano per accogliere i discenti. E poi...
L’idea di attivare un laboratorio di lettura nasce dalla profonda esigenza di rendere piacevole ed unico un momento importante nella crescita personale di ognuno di noi: la scoperta di un nuovo libro. In ogni libro c’è una storia, un uomo, un volto, degli ambienti che ci arricchiranno e faranno, da quel momento in poi, parte della nostra storia. Partendo da queste premesse, ho pensato di strutturare l’ora di laboratorio in modo informale e “casalingo”...