Una panoramica sul metodo Dalcroze: come educare attraverso la musica (un esempio pratico)

Qualche settimana fa sono entrato in contatto con una Collega appassionata, che porta avanti un'iniziativa davvero interessante. Conosciuta tramite uno stimolante scambio di email, Mariapia Castellazzi mi ha colpito per la sua attività di Coordinatrice dell'Associazione Italiana Jacques Dalcroze.

Se anche tu, come me, non conosci ancora questo metodo educativo che utilizza la musica per sviluppare coordinazione, psicomotricità, condivisione e lavoro di gruppo, clicca qui e leggi il contributo che Mariapia ha scritto per i lettori MetaDidattica...

Il lavoro dell’insegnante è una delle avventure più interessanti e coinvolgenti per la persona che cerca sempre di rinnovarsi per rispondere alle nuove e imprevedibili sfide che bambini e ragazzi delle nuove generazioni ci propongono.

Spesso all’interno del lavoro in classe non basta la buona volontà dell’insegnante attivo, scrupoloso, coscienzioso: si rendono assolutamente utili suggerimenti e strategie concrete, che in alcuni casi possono risollevare letteralmente le sorti di una giornata nata all’insegna della svogliatezza o dell’agitazione. Tra gli altri strumenti, potrebbe essere vantaggioso conoscere il metodo Dalcroze.

Emile-Jaques Dalcroze, musicista e pedagogo vissuto in Svizzera a cavallo tra ‘800 e ‘900, con le sue intuizioni ha letteralmente rivoluzionato gran parte dell’approccio pedagogico alle arti musicali, coreutiche e teatrali. Dalcroze ha, forse inconsapevolmente, gettato le basi per le nuove teorie olistiche sull’apprendimento.

Dal 1892 fu insegnante di Teoria e Solfeggio al Conservatorio di Ginevra e toccò con mano la difficoltà dei suoi allievi ad interiorizzare alcuni concetti chiave, come la pulsazione, la divisione ritmica, il discorso musicale e l’armonia; si dedicò completamente alla teorizzazione di un metodo basato sui movimenti naturali, con tutte le sfumature del gesto, dalla velocità all’intensità, dalla ripetizione alla diversità, ritrovando la musicalità del movimento.

La finalità che si propose fu quella di creare esercizi specifici e trovare delle strategie adatte a ristabilire un collegamento fra la sfera cognitiva, emotiva e corporea dei suoi allievi, risvegliando in loro la percezione, l’elaborazione, l’assimilazione e la creatività.

Uno dei princìpi base della sua pedagogia è basato sull’esperienza diretta dell’evento musicale, del rapporto fra musica e movimento; in particolare le interazioni “tempo – spazio – energia” e gli sviluppi di questo concetto possono realmente aiutarci nella quotidianità della vita scolastica ed essere positivamente applicati anche a materie diverse dalla musica.

Vi propongo un’attività adatta al principio dell’anno scolastico (e non solo, come scoprirete più avanti): un gioco musicale che utilizza i nomi, molto divertente. Aiuterà i bambini a ricordare il nome dei compagni e delle maestre e potrà essere adattato in seguito anche ad altre situazioni.

 

LA FILASTROCCA DEL BISCOTTO

Utilizziamo uno spazio dove poterci sedere tutti in cerchio, per terra a gambe incrociate, quindi battiamo le mani alternativamente fra loro e sulle ginocchia, lentamente, senza sforzo, mantenendo una velocità regolare e incominciamo la nostra filastrocca, che prevede un dialogo fra [tutti] e il [solo] con un susseguirsi di domande e risposte e che richiede memoria e prontezza di riflessi.

 

[tutti] Chi ha rubato i biscotti in cucina?

“-nome-” ha rubato i biscotti in cucina

[solo] Chi io?

[tutti] Sì tu!

[solo] Ma no!

[tutti] E allora chi?

 

Inizialmente esponiamo tutto il testo interamente senza divisioni in parti, per permettere a tutti di memorizzarlo, poi introduciamo gradatamente la forma dialogo, finché si riuscirà a concludere un giro completo ben fatto.

A questo punto ci alziamo, cambiamo posto, ci risediamo e ricominciamo il gioco!

Proponiamo quindi di ripeterlo ancora, ma con alcune varianti: ognuno al suo turno di risposta “Chi, io?” …”Ma no!” dovrà interpretare le frasi con diverse qualità - rabbia, lamentela, rimprovero, sorpresa, tristezza, dubbio, scherzo, utilizzando una voce possente o con la vocina sottile, oppure in assoluto silenzio muovendo solo le labbra, lentamente o velocemente, ecc… -  gli altri lo dovranno imitare durante le risposte “Sì, tu!”… ”Allora chi?”.

La voce esplorerà intensità e registri diversi, la pronuncia si farà più lenta o più veloce secondo l’emozione interpretata, ogni bambino parteciperà al gioco utilizzando spontaneamente i parametri musicali: la ripetizione, il silenzio, la variazione di velocità, le variazioni di intensità (forte/piano), le variazioni di durata, esprimendo la sua creatività attraverso l’uso della voce e l’atteggiamento gestuale.

Tutti i partecipanti avranno l’opportunità di condividere ogni idea impiegata dagli altri imitandola e sperimentandola personalmente. 

Alcune proposte normalmente piacciono molto e di solito vengono costantemente ripresentate da più bambini di seguito (per esempio la vocina molto acuta e sottile o il movimento silenzioso delle labbra)… in questo caso lasciate che ogni bambino si esprima secondo le sue personali preferenze e quando arriva il vostro turno mettetevi in gioco con gioia e partecipazione, creando un clima nel quale gli alunni, in particolare quelli più demotivati, possano vivere esperienze di successo a scuola. 

Alla base del metodo Dalcroze sono di particolare importanza la condivisione e la cooperazione : ogni esercizio diventa terreno di ricerca personale nel quale sono possibili variazioni e interpretazioni personali e tutte queste compongono l’universo di nuance e di possibilità che caratterizzano la natura umana. Avendo l’opportunità di condividerle in un clima non competitivo si amplifica interiormente la gamma di sfumature possibili, soprattutto sperimentando quelle meno spontanee.

 

Questo gioco potrà essere utilizzato in altre occasioni durante l’anno, prendendone spunto per creare una filastrocca speciale della vostra classe, scegliendo il tema grammaticale, matematico o più generale, in versione positiva o negativa secondo le necessità e le esigenze della vostra classe.

Ecco alcuni esempi:…

“Chi si ricorda che “però” va con l’accento?”

“Chi ha imparato (ha sbagliato) a dividere per due?”

“Chi non ha fatto tutti i compiti per oggi?”

“Chi ha lasciato bene in ordine il suo banco?”

“Chi si diverte a pasticciare la lavagna?”

“Chi si diverte a disegnare coi pennelli?”

Stimolate la vostra classe a proporre un testo nuovo e discutetene apertamente i contenuti con gli alunni, invitando alla riflessione e alla ricerca personale, cogliendo l’occasione per approfondire tematiche diverse e sperimentare la metrica intrinseca di ogni parola, la sua lunghezza, il suo ritmo peculiare e il suo accento.

 

In Italia da alcuni anni è possibile avere un approccio diretto con il metodo Dalcroze attraverso i corsi e i seminari organizzati in alcune città – Roma, Firenze, Luino, Padova… - dall’Associazione Italiana Jaques Dalcroze, ente riconosciuto dal MIUR per la formazione in ambito artistico e didattico, nella quale operano docenti qualificati che hanno terminato la formazione e ottenuto i riconoscimenti necessari per l’insegnamento del metodo. 

Oltre ai corsi di formazione per ottenere il Certificato Dalcroze, suddiviso in tre livelli e con esame finale, l’AIJD presenta quest’anno “MusicainMovimento”: un percorso formativo articolato in alcuni incontri nei fine settimana centrato su corporeità e musica per insegnanti non musicisti, educatori della scuola d’infanzia e primaria, terapisti e insegnanti di sostegno. Riconosciuta la musica come veicolo d’integrazione, di informazioni e di emozioni, questi incontri si prefiggono di fornire strumenti e strategie valide per favorire la comunicazione, la socializzazione, l’accoglienza e la valorizzazione delle differenze tra bambini, intervenendo in modo creativo e giocoso nei diversi momenti della giornata scolastica e proponendo attività atte a migliorare le capacità di attenzione, concentrazione, coordinazione motoria, orientamento spaziale e ad acquisire maggiore sensibilità nella comunicazione non verbale.  

Ulteriori informazioni sono reperibili visitando il sito www.dalcroze.it, la pagina facebook “Associazione Italiana Jaques Dalcroze” o scrivendo a infodalcroze@gmail.com.

 

Mariapia Castellazzi

 

(coordinatrice AIJD)

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