Una TELECAMERA molto particolare

Immagina una telecamera in grado di riprendere immagini e suoni, ma anche dotata di sensori speciali capaci di registrare odori, sapori e sensazioni tattili.

 

Cosa potremmo vedere all'interno delle sue registrazioni?

Non ti sembrerà possibile, ma quest'utlima è una delle domande che ho rivolto più spesso ai tuoi Colleghi coinvolti in uno dei miei Corsi di Formazione.

Imparare a discriminare tra "informazioni" e "sensazioni" è determinante per un buon Insegnante.

 

Pensiamo ad esempio ai feedback; se comunicassimo ad uno Studente che è stato "distratto", gli staremmo fornendo informazioni preziose o sensazioni insidiose?

È possibile riprendere con la nostra telecamera speciale la "signora distrazione"? No... possiamo al contrario riprendere i comportamenti specifici che il ragazzo ha messo in atto e che gli suggeriamo di mettere in discussione.

 

Parlando con un collega di un problema che abbiamo avuto con una classe: "Questa mattina sono stati maleducati e turbolenti"... possiamo riprendere la "maleducazione" e la "turbolenza" con la nostra telecamera? No... anche in questo caso faremmo meglio a focalizzarci sui comportamenti specifici.

 

Ma perché risulta così importante basarci sulle informazioni piuttosto che sulle sensazioni?

 

Prevalentemente per quattro motivi:

  1. il primo riguarda il valore dei feedback che diamo. Essere specifici nell'indicare cosa non ci è piaciuto, darà maggiori possibilità allo studente (o, in generale, alla persona che ha ricevuto il nostro feedback) di correggere il suo comportamento. Anche lui potrà basarsi su informazioni più precise, anziché soltanto su sensazioni.
  2. Il secondo motivo per il quale conviene scegliere di comunicare informazioni "videoregistrabili" riguarda la nostra precisione nel comprendere quello che sta accadendo. Questo fenomeno risulta molto evidente durante i Corsi di Comunicazione Non Verbale (CNV) che tengo per Insegnanti e non: se voglio capire davvero le sensazioni che sta provando il mio interlocutore, non posso pregiudicare il mio modo di guardare ai suoi gesti, alla sua postura, alle sue espressioni del volto, ecc. sulla base delle "sensazioni" che ne ricevo. Dovrò piuttosto essere bravo nel raccogliere le "informazioni" contenute nel suo Non Verbale, identificandone i significati.
  3. Svuotare di "peso emotivo" quello che ci accade (ovviamente se questo non ci piace), ci consentirà di vivere con maggiore equilibrio emotivo la nostra vita. È ben diverso uscire da un colloquio con un Genitore, o con il Dirigente, o con un Collega, dicendo: "Non è stato affatto colaborativo... anzi, cerca in continuazione di mettermi il bastone tra le ruote. È insopportabile e ogni volta si dimostra più chiuso a quello che ho da dirgli." rispetto a "Non mi ha guardato negli occhi mentre gli comunicavo quello che avevo da dirgli. Ha mantenuto per tutto il tempo le braccia conserte e il capo rivolto in basso." - In questo caso è possibile che la nostra carica emotiva e le sensazioni vissute durante il colloquio ci facciano costruire un'idea non necessariamente veritiera di quello che è accaduto. È un'impresa ardua anche per uno psicologo con molta esperienza tracciare il profilo di qualcuno in poco tempo, individuandone le intenzioni profonde... immagino che valga quanto meno lo stesso per chi non ha questo profilo professionale!
  4. Tenendo in considerazione le informazioni abbiamo più possibilità di "agire strategicamente" per raggiungere risultati differenti; reagire alle sensazioni non sempre ci consente di ottenere ciò che vogliamo (clicca qui per leggere la fondamentale differenza tra azione e reazione).

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