Ascoltare i nostri studenti con gli occhi

Abbiamo parlato spesso di ascolto attivo in questo sito: durante i miei corsi di aggiornamento nelle scuole suggerisco agli insegnanti di creare momenti durante i quali ascoltare attivamente i propri studenti. Per farlo però non è possibile limitarsi ad utilizzare solo le orecchie...

Eh già, per praticare un buon ascolto attivo bisogna mettere in movimento cinque parti del nostro corpo:

  • orecchie
  • occhi
  • cuore
  • lingua
  • spalle

In questo post, capiamo meglio come usare gli occhi, per entrare in contatto, rispettare, comprendere e aiutare.

 

Sappiamo che la comunicazione non è fatta solo di parole, ma anche di gesti, posture, movimenti, espressioni del volto...

Tutte queste informazioni possono rivelarci molto del nostro interlocutore: starà a noi utilizzarle in modo strategico per raggiungere i risultati che ci siamo prefissi.

 

Facciamo un esempio: immaginiamo di voler creare sintonia con uno studente, perché sappiamo che questo potrà aiutarlo (ed aiutarci) nella nostra materia. Abbiamo creato un momento di dialogo e stiamo dirigendo la conversazione in una certa direzione.
Osservando con un po' di attenzione lo studente, notiamo che si tocca il volto in un certo modo, assume una certa postura e sospira ogni volta che parliamo di un determinato argomento. C'è tutta una serie di segnali (più di 40) che possono farci capire che il ragazzo vive uno stato di tensione.

Ora che abbiamo a disposizione queste informazioni possiamo compiere due scelte: da un lato possiamo cambiare argomento e parlare di qualcosa che piace allo studente (anche in questo caso ci sono circa 50 segnali che indicano gradimento); dall'altro possiamo riconoscere il disagio del ragazzo, mostrandogli comprensione e vicinanza.

 

Ogni volta che parliamo di qualcosa, oltre alle parole che pronunciamo, il nostro corpo parla agli occhi dei nostri interlocutori, rivelando quello che gradiamo, quello che non ci piace, quello che ci genera tensione e le emozioni che stiamo provando.

 

Saper riconoscere questi messaggi significa riuscire a:

  • comprendere meglio sé stessi
  • comprendere meglio gli altri
  • utilizzare queste informazioni in modo strategico

 

Nella didattica questo ci consentirebbe di entrare più in contatto con gli studenti, capire più a fondo i colleghi, avere qualche strumento in più per dialogare con le famiglie dei ragazzi, veder crescere il livello di consapevolezza e conoscenza di noi stessi.

 

Credo molto nel valore che la formazione apporta alla professionalità dei docenti; è per questo che ho deciso di investire su tutti gli insegnanti che amano mettersi in gioco e dare valore alla propria crescita (professionale e personale). Perciò sono lieto di annunciare che da oggi FYM, la società di formazione con la quale collaboro, consentirà agli insegnanti che vorranno partecipare al corso di Comunicazione Non Verbale (CNV) - nelle edizioni di Roma e Pescara - di farlo a metà prezzo (all'atto dell'iscrizione, inserire il codice sconto "metadidattica").
Per utilizzare la promozione basta essere insegnante (di qualsiasi grado di istruzione) ed indicare la propria scuola di appartenenza.

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