7 cose da NON fare con uno Studente DEMOTIVATO

Durante i miei corsi di formazione, una delle richieste che emerge più di frequente è la seguente: "Come si fa a motivare un Alunno che non ha voglia di studiare?".

Quando ricevo domande come questa, mi si drizzano subito le antenne.

 

Perché?! Be', per prima cosa perché una richiesta del genere sottintende un meta-messaggio davvero pericoloso, cioè che sarebbe possibile motivare qualcuno. Il verbo "motivare" dovrebbe essere usato soltanto come riflessivo, mai in forma transitiva. Non è possibile motivare qualcuno, è possibile solo trovare le proprie motivazioni.

In secondo luogo, prima di cercare nuovi modi di motivare qualcuno è bene non peggiorare la situazione, evitando i 7 errori descritti qui sotto...

  1. SPIEGARE quanto importante sia una buona motivazione - Cercare di produrre un cambiamento attraverso una spiegazione convincente non funziona! Ricorda: prima di spiegare qualcosa a qualcuno, chiediti sempre: "LO SA GIÀ?". Se la risposta è "Sì", allora non peggiorare la situazione. Sarebbe come spiegare ad un miope quanto sarebbe meglio per lui vedere meglio; oppure illustrare ad un fumatore tutti i danni che potrebbe causargli quel suo vizio. Per motivi differenti, in entrambi i casi la spiegazione non aggiungerà nulla di funzionale al cambiamento desiderato, anzi!
    Approfondisci questo punto sul mio libro 13 errori da non commettere in classe...
  2. Utilizzare i COMPLIMENTI per dare coraggio - Lodare uno Studente che vediamo demotivato potrebbe sembrare ragionevole: purtroppo questa scelta presenta diversi rischi.
    Per prima cosa, attraverso i complimenti (tecnicamente possiamo parlare di feedback positivi generici) rischiamo di intervenire sì sull'autostima del Ragazzo, ma di lasciare indietro la sua autoefficacia. Questo nel tempo potrà produrre ansia da prestazione e blocchi: "Gli altri si aspettano tanto da me, ma io non mi sento abbastanza efficace/abile nel fare le cose; quindi, quando il gioco si fa duro... evito!".
    In secondo luogo, potrebbe innescarsi un meccanismo di "ricompensa" tra i complimenti ricevuti e le attività svolte: in questo caso si potrà assistere ad una richiesta sempre maggiore di attenzioni, necessarie a "muoversi".
    Leggi questo estratto di approfondimento...
  3. Usare BASTONE E CAROTA - Estendendo il punto precedente, in generale la maggior parte dei rinforzi positivi rischiano di creare una sorta di "dipendenza". Se oggi hai trovato la tua motivazione a fare qualcosa nella "carota" che ti ho dato, domani probabilmente avrai bisogno di due carote, poi trequattro, ecc.
    Per quanto riguarda invece l'uso del "bastone", le minacce possono avere un effetto motivante, ma presentano grossi rischi: leggi questo estratto...
    In generale, mi piace citare questo pensiero di John Withmore: "Il bastone e la carota possono creare motivazioni in modo penetrante e persuasivo. Ma se si trattano le persone come fossero asini, non potranno che comportarsi come tali."
  4. IGNORARE la cosa, sperando che si risolva da sola - Per quanto riguarda questo errore, piuttosto grossolano e dovuto a convinzioni come "È normale... Devono cavarsela da soli... Non posso mica fare lo psicologo, sono un Insegnante!", non c'è da dire molto. Una situazione di demotivazione può senz'altro migliorare in modo spontaneo (e sarebbe sicuramente preferibile!), ma è opportuno presidiare il processo. Questo per evitare di accorgersi troppo tardi di situazioni addirittura irreversibili (abbandono scolastico, perdita dell'anno, trasferimento in altra scuola, ecc.).
  5. DELEGARE l'intervento a qualcun altro - Chiedere ad altri Colleghi, al Dirigente, ad un Compagno o alla Famiglia di intervenire sulla motivazione di un nostro Studente, farà precipitare la nostra leadership naturale, sia agli occhi dello Studente interessato, sia nei confronti della terza persona che abbiamo interpellato.
    Delegando l'intervento invieremmo un meta-messaggio di dichiarata incapacità: attenzione!
  6. Fare PARAGONI E CONFRONTI con altri Compagni - Oltre a non sortire alcun effetto positivo sui livelli di motivazione, percorrere questa strada rischia con molta probabilità di peggiorare le relazioni fra Compagni di Scuola. Queste, invece, potrebbero essere utilizzate favorevolmente come fonte motivazionale...
  7. Cercare di infondere ENERGIA E CARICA - Se diventiamo noi il "motore" di qualcuno, difficilmente stimoleremo la sua propensione a muoversi! Ancora una volta, per fare meglio finiremmo per peggiorare la situazione. Per far "muovere" qualcuno dobbiamo lasciargli spazio, non forzare i suoi movimenti. Per cogliere in modo intuitivo il significato di quanto appena detto, ti faccio una domanda: "Se sei ad una festa con degli amici e non hai molta voglia di ballare, che reazioni potrebbe generare in te un amico che tenta in tutti i modi di spronarti e farti ballare?".

Attenzione quindi a non commettere questi errori!

 

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