Il raccolto ai tempi del colera - Libera riflessione della prof.ssa Sara

Mi sono ritrovata in questi giorni a vivere una situazione un po' particolare. Oltre ai tre giorni di vacanza dalle lezioni previsti dal calendario scolastico della mia regione, il Veneto, per via dell'emergenza che ha colpito l'Italia, ed in particolare il Nord Italia, abbiamo avuto questa settimana altri tre giorni di vacanza.

 

Un po' spinta dal desiderio di non far perdere ai miei studenti l'allenamento rispetto alle competenze su cui si stanno esercitando in questo periodo, e un po' spinta anche dal desiderio di far sentire loro anche un'aria di normalità, mi sono interrogata su come fare a mantenere con loro un legame, anche se a distanza.

Usiamo abitualmente lo strumento dell'e-mail per comunicare, e quindi mi sono chiesta: che cos'avrei fatto se fossimo stati in classe insieme? Come avrei organizzato le lezioni? Che esercizi avrei proposto? Ho poi  realizzato, in maniera molto semplice, dei video che poi ho condiviso con loro tramite link inviati ai rappresentanti di classe, con queste lezioni.

 

Al di là della semplicità tecnica dello strumento che ho scelto, la cosa bella, il motivo per cui mi fa piacere condividere questa esperienza, è l'aver trovato da parte dei ragazzi un grande spirito di collaborazione: hanno condiviso le mail con i compagni, hanno guardato i video, mi hanno inviato feedback.

 

Questa collaborazione penso sia frutto, ancora una volta, della scelta di aver messo al centro del mio lavoro la relazione con i miei studenti. 

 

Qual è la riflessione che posso ricavare da questa esperienza, una settimana vissuta nel "limbo" dell'incertezza di quando torneremo a scuola, e di come si evolverà la situazione, con notizie contraddittorie che si rincorrono ora dopo ora? Di certo, curare il rapporto personale con i propri studenti è sempre la scelta migliore, ogni apprendimento significativo passa attraverso una buona relazione, e proprio in questi giorni ho potuto toccare con mano quanto il tempo impegnato, impiegato, investito nel prendersi cura della relazione con ciascuno di loro, è un tempo che porta frutto anche quando, come in questi giorni, le circostanze, con l'impossibilità di vedersi fisicamente, ci fanno pensare di essere in carestia.

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Commenti: 2
  • #1

    Giovanna (domenica, 08 marzo 2020 08:56)

    Molto significativo il titolo.. E molto vero. Anche per me questo periodo di tempo si sta rivelando fecondo per la mia crescita professionale! Ho appena creato la mia prima videolezione, sistemato una parte dei quintali di materiale didattico (cartaceo e informatico) accumulato negli anni, e la sola idea di avere il tempo di poter creare nuovi materiali non preconfezionati (i libri e le risorse che abbiamo ci portano inevitabilmente a questo) ma tagliati su misura per il mio modo di insegnare e per quello di imparare dei miei studenti, mi riempie di gioia e di entusiasmo! É un pó come quando l'anno scolastico é appena finito e io sono carica di idee e voglia di fare per quello successivo
    Grazie Sara per la condivisione

  • #2

    Sara (mercoledì, 18 marzo 2020 19:30)

    Grazie Giovanna, la sfida è appena all'inizio, ma la Scuola credo stia uscendo vincente da questa situazione: mai ho visto, in anni di insegnamento, tanto desiderio di imparare da parte dei docenti. E questo è un insegnamento preziosissimo per i nostri ragazzi: imparare è bellissimo!