Le non materie: cosa (non) insegniamo ai nostri Studenti?

Due persone si incontrano su un treno durante un viaggio. Iniziano a parlare tra loro e ad un certo punto si rivolgono la fatidica domanda: “Di cosa ti occupi?”. Rispondendo, con piacevole sorpresa, scoprono di essere entrambi degli insegnanti. 

Alla successiva domanda “Cosa insegni?”, i due rispondono in modo diverso.

 

Il primo insegnante risponde elencando le due materie di sua competenza. 

 

Il secondo, invece, dà una risposta alquanto particolare...

Il secondo, invece, dà una risposta alquanto particolare: “Beh, domanda impegnativa, in quanto cerco di insegnare tantissime cose: come pensare, come dubitare, come sorridere, come rispettare il proprio corpo e a mantenerlo in salute, come prendersi cura di sé senza esagerare, come ascoltare, come fare domande, come non giudicare frettolosamente (quanto è difficile!!), come chiedere informazioni, come essere creativi, come essere puntuali, come mantenere gli impegni, come leggere con attenzione, come leggere fra le righe e come fare attenzione ai dettagli. Insegno a trovare un equilibrio personale dinamico, a non sentirsi sempre al centro del mondo, a usare la tecnologia senza essere usati dalla tecnologia, a rispettare gli altri, gli ambienti comuni, l’ambiente, le istituzioni, la natura, gli animali e le opinioni altrui, a confrontarsi con equilibrio e pacatezza anche se con determinazione, a dire con eleganza ciò che si pensa, a prendersi cura dei propri pensieri e delle proprie parole, a scoprire i propri talenti e il proprio potenziale. Ah… e poi insegno anche le materie che mi sono state assegnate…” 

 

Una storia inventata, forse un po’ provocatoria (volutamente), che trovo utile per introdurre un tema a me caro: le “non materie”. 

Cosa sono le “non-materie”? Mi piace chiamare “non materie” tutte quelle materie che vengono insegnate indirettamente, senza lezioni dirette, solamente attraverso i propri comportamenti, le proprie abitudini e con il proprio esempio: un insegnante che arriva sempre puntuale, insegna la “non materia” della puntualità. Un insegnante che chiede “scusa” laddove molti altri invece si giustificherebbero, insegna la non materia del “rispetto e dell’umiltà”.

 

La domanda chiave è quindi la seguente: “Quali sono le non-materie che volontariamente e involontariamente insegniamo col nostro comportamento, col nostro linguaggio, col nostro esempio e con le nostre abitudini?”. 

Cosa osservano i ragazzi nei Docenti e da cui potrebbero trarre insegnamenti più o meno indiretti?

 

E di conseguenza dovremmo chiederci se queste nostre “non materie” sono funzionali o meno allo sviluppo dei ragazzi che ci hanno incontrato sul loro cammino.

 

Piercarlo

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Commenti: 1
  • #1

    Claudia Giroletti (domenica, 14 febbraio 2021 12:47)

    Molto interessante e simpatico questo punto di vista!
    In effetti, oltre a insegnare dei contenuti disciplinari, insegniamo anche queste "non-materie" che occupano più tempo e sono altrettanto importanti ...e a volte mi sembra di insegnare solo queste....