Come generare interdipendenza positiva per migliorare le prestazioni degli Studenti

Studiando Psicologia sociale dei gruppi per un esame in università, sono incappato in paragrafo che mi ha dato conferma di quanto pensavo da tempo: in termini di Valutazione Strategica, sarebbe interessante sperimentare una votazione di gruppo/Classe per innescare dinamiche funzionali all'apprendimento.

Vediamo tutti i passaggi che possono condurci ad un'affermazione del genere, cercando di valutare non solo i pro, ma anche i contro di una strategia così particolare.

Per prima cosa è utile partire dal concetto di interdipendenza positiva: questa condizione, riscontrabile in alcuni gruppi, secondo Deutsch [1949] creerebbe una motivazione a cooperare, ad aiutare gli altri e a considerarli piacevoli, una forte spinta del gruppo verso il suo scopo, nonché un aumento della comunicazione e della produttività.

Ma quand'è che si può parlare di interdipendenza positiva in un gruppo? Questa condizione si verifica quando i compiti che il gruppo deve svolgere sono tali che i risultati di ciascun membro hanno implicazioni per i risultati dei suoi compagni.

 

A questo punto può essere utile definire anche il concetto di interdipendenza negativa, abitualmente conosciuta come competizione: l'insuccesso di un individuo è l'insuccesso dell'altro. In questo caso (sempre secondo Deutsch) si determinerà una motivazione a competere, una tendenza a considerare gli altri meno piacevoli e un indebolimento della forza complessiva del gruppo a raggiungere uno scopo.

 

Di seguito citerò un interessante esperimento, tratto dal libro Psicologia sociale dei gruppi, di Rupert Brown:

Deutsch [1949b] mise alla prova queste ipotesi utilizzando gruppi di studenti che seguivano un corso di psicologia. A una metà dei soggetti fu detto che sarebbero stati valutati a seconda della prestazione del loro gruppo. In realtà, tutti i componenti di ciascun gruppo avrebbero ricevuto lo stesso voto, che era determinato dal confronto tra la prestazione del loro gruppo e quella degli altri nella classe. Questi individui erano perciò positivamente interdipendenti tra di loro. Ai rimanenti studenti fu detto che avrebbero ricevuto voti individuali a seconda della qualità della loro prestazione nel gruppo: gli studenti migliori avrebbero ricevuto i voti migliori. In questo modo si veniva a creare una situazioni di interdipendenza negativa. Per un periodo di cinque settimane i gruppi lavorarono [...] e le loro discussioni furono controllate da osservatori esterni. [...] Come previsto, i gruppi che lavorarono in condizioni di interdipendenza positiva mostrarono una cooperazione reciproca superiore, furono visti partecipare e comunicare di più nei compiti di discussione, provavano una maggiore simpatia reciproca, erano meno aggressivi e su vari indici erano effettivamente più produttivi dei gruppi che lavoravano in condizioni di interdipendenza [...] negativa.

[...]

Questa superiorità delle strutture del compito cooperative nella prestazione fu confermata da Johnson e colleghi [1981] in un'ampia rassegna di studi sulla prestazione di gruppo. Dei 109 studi che hanno posto a confronto le strutture cooperative con le strutture competitive, ben 65 indicavano una superiorità della struttura cooperativa e solo 8 il contrario.

Le positive ricadute sul piano motivazionale e prestazionale innescate dalla cooperazione hanno rilavanti implicazioni per la formazione [Sharan 1990; Slavin 1983]. Esistono prove secondo cui l'organizzazione degli studenti in gruppi cooperativi di apprendimento migliora consistentemente i risultati. Con questi sistemi si cerca di solito di dare al gruppo nel suo insieme la responsabilità di realizzare un modulo di lavoro o di far sì che ogni membro del gruppo raggiunga un certo livello di prestazione. Si cerca anche di fare in modo di concedere gli incentivi (valutazione e riconoscimento) a tutto il gruppo. Così facendo si aumenta la capacità di lavoro degli studenti e la loro disponibilità a farsi carico dei compagni meno abili. Secondo Slavin [1983] più dell'80% delle ricerche intervento che si sono avvalse di tecniche di apprendimento cooperativo hanno prodotto notevoli miglioramenti nell'apprendimento degli studenti. [...] i vantaggi dei gruppi di apprendimento cooperativo non si limitano unicamente ai risultati accademici: l'apprendimento cooperativo migliora altresì le relazioni sociali e gli atteggiamenti intergruppo degli studenti [Johnson, Johnson e Maruyama 1984; Miller e Davidson-Podgorny 1987; Slavin 1983].

Questa superiorità apparentemente inattaccabile della cooperazione dovrebbe portarci a mettere in dubbio seriamente la preferenza schiacciante per gli ordinamenti competitivi presenti nelle nostre istituzioni educative e nei luoghi di lavoro. La prova è che tali ordinamenti è che tali ordinamenti sono proprio letteralmente controproducenti [vedi anche Slavin 1983].

 

Quanto appena citato dovrebbe farci prendere in considerazione la possibilità di proporre ai nostri Studenti attività e moduli che sfruttino le potenzialità della valutazione di gruppo (o, meglio ancora, di classe). Essendo un'attività nuova per molti, potrebbe generare parecchie perplessità e timori, ma può valerne la pena! Senz'altro potrà esserci utile introdurre con gradualità questa pratica, iniziando da singole attività sperimentali per procedere poi verso interi moduli.

Se la preoccupazione poi dovesse essere relativa alla qualità delle relazioni tra gli Studenti o a questioni disciplinari, una riflessione doverosa è la seguente: nella mia classe non è il caso di proporre attività di apprendimento cooperativo a causa dei problemi di disciplina presenti al suo interno, oppure tali problemi possono essere alimentati (anche) dal fatto che non coinvolgiamo la Classe attività di apprendimento cooperativo?

 

Ai posteri l'ardua sentenza...

Valutazione Strategica (corso 6 ore)

Corso accreditato MIUR: disponibile Carta del Docente
Corso accreditato MIUR: disponibile Carta del Docente

Scrivi commento

Commenti: 1
  • #1

    Teresa (domenica, 06 gennaio 2019 09:25)

    Buongiorno Alberto, buon anno.
    Questo tuo nuovo articolo mi trova molto d'accordo avendo toccato con mano gli effetti dell'applicazione delle tecniche di cooperative learning in occasione dello studio della prima civiltà mesopotamica della storia.
    Ciò che ho potuto vedere dei miei alunni di quarta mi ha rilevato aspetti molto interessanti sulle dinamiche e sui comportamenti sociali del mio gruppo classe. Per non parlare poi dell'entusiasmo con i quali li ho visti lavorare per il raggiungimento di un obiettivo comune.
    Devo dire che il lavoro organizzativo ha richiesto molto impegno da parte mia, compresa la scelta del metodo di formazione dei gruppi. Le attività hanno richiesto un lavoro complessivo di 10 ore dedicate in classe e la ricerca di spazi nella scuola per consentire ai bambini di lavorare in condizioni adatte. I risultati sono stati importanti e sotto certi aspetti sorprendenti e consiglio a tutti di provare. Piccolo suggerimento : frequentare un buon corso sul Cooperative Learning o il Peer to peer e sperimentare gradatamente. Buona sperimentazione a tutti, i risultati vi stupiranno!!!!