Guardare fuori ci salverà!

Grazie a Emanuela Pulvirenti per l'immagine!
Grazie a Emanuela Pulvirenti per l'immagine!

Qualche giorno fa, durante un corso di formazione che stavo tenendo ad un gruppo di adulti appassionati e molto partecipi, mi sono trovato un po' in difficoltà a causa di alcune dinamiche d'aula leggermente "impegnative"... mentre ero immerso nelle sensazioni provate in quel momento, alla ricerca delle informazioni che avrebbero potuto aiutarmi a gestire al meglio quei momenti (comprendere per esempio quali stratagemmi didattici avrebbero potuto sortire qualche effetto... un paio ne ho trovati! :P), ho avuto una sorta di "illuminazione": diversificare i nostri interessi e passioni ci può salvare nei momenti di maggiore "sconforto emotivo" dovuto ai risultati che tardano ad arrivare.

Mi spiego meglio: come probabilmente saprai (se segui MetaDidattica), lo scorso 29 agosto sono diventato papà di Elena. È piuttosto evidente che lei rappresenti per me un capitolo di vita centrale, uno di quei capitoli che si spalancano non appena prendi il libro in mano, per tutte le volte che hai aperto proprio quelle pagine, riempiendole magari di orecchie e appunti.

Questa grande passione, mi sono accorto con evidenza, ha reso più "gestibili" le sensazioni vissute in quel momento di difficoltà lavorativa. Continua a leggere...

Non so se capita anche a te, ma ogni tanto rischio pericolosamente di infilarmi in atteggiamenti poco equilibrati nei confronti del mio lavoro: parlo di quando un progetto (o un problema) mi assorbono talmente tanto da farmi avere l'illusione che quell'angolo di mondo sia l'unico. Sono momenti che possono durare istanti oppure parentesi di tempo più lunghe: in ogni caso mi accorgo che, nonostante in quei frangenti possa godere di un focus mentale maggiore, il mio equilibrio emotivo corre un rischio non da poco: è come se investissi tutte le mie risorse emozionali su quel progetto o su quella preoccupazione.

In caso di successo, potrei portare a casa un bel bottino di soddisfazione; ma quelle volte in cui non riesco ad ottenere i risultati che desidero, rischio di "perdere" gran parte dei miei "averi".

 

È per questo che ho voluto scrivere dell'importanza di avere tanti interessi e passioni, della possibilità di prendere le distanze emotive (e non parlo di sottovalutare!) dalle questioni più impegnative guardando fuori dalla scatola, aprendoci a nuove esperienze che possano alimentare il nostro Equilibrio Emotivo.

Farlo, tra l'altro, potrà anche farci risultare più interessanti agli occhi dei nostri interlocutori, migliorando la nostra leadership naturale e facendo crescere in noi il benessere ed il buon umore.

 

Come per tutti i "rimedi", dobbiamo però stare attenti all'altra faccia della medaglia, cioè al pericolo di inciampare nelle Tentate Soluzioni Disfunzionali nascoste dietro i nostri tentativi di far bene: sto parlando del rischio di aggiungere talmente tanti interessi alla nostra lista di "cose da curare", da alimentare confusione e stanchezza, oppure da perdere di vista o addirittura dimenticare l'importanza del nostro lavoro.

 

E tu che ne pensi? Riesci a coltivare passioni e interessi anche fuori dal mondo scolastico, oppure ci sono periodi in cui rischi di rendere totalizzante la tua appassionata professione?

 

Per l'immagine utilizzata in questo articolo, ringrazio di cuore Emanuela Pulvirenti, Insegnante di Disegno e Storia dell'Arte alle scuole superiori, autrice del meraviglioso progetto Didatticarte® (e non solo!).

 

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Corso accreditato MIUR: puoi usare la Carta del Docente
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Commenti: 7
  • #1

    Teresa (domenica, 07 ottobre 2018 08:37)

    Buongiorno Alberto,
    grazie ancora per i tuoi spunti di riflessione che ogni domenica arricchiscono il nostro pensare. Trovo ciò che dici è di fondamentale importanza. Personalmente mi sono trovata più volte a ringraziare i miei vari interessi per avermi distolto, in momenti critici, dal pensare che il mondo iniziasse e finisse lì. Anzi mi è capitato di trovare, proprio grazie ad altre attività, soluzioni ai miei problemi, attivando capacità e competenze che anche se non direttamente legate al problema, hanno reso possibili soluzioni che altrimenti non avrei considerato. Tra l'altro poi avere relazioni diverse con persone che gravitano in attività diverse aiuta il buon umore, ci mette a confronto con altre dinamiche e alleggerisce il cuore emotivamente!!!!
    Quindi... Buon ATTIVA-MENTE a tutti!
    Teresa

  • #2

    Carlo Salvitti (domenica, 07 ottobre 2018 10:11)

    Caro Alberto, felicitazioni a voi neogenitori e un bacio alla neonata!
    La suola di oggi è sempre più a rischio poiché di anno in anno aumentano gli alunni con problemi comportamentali. Oggigiorno l'aspetto più importante è tenere un sereno ambiente di apprendimento. La didattica può svolgersi solo dopo aver creato tale ambiente. Ma, soprattutto in alcune classi particolari, il fare scuola è divenuto praticamente un'impresa.

  • #3

    Diana (domenica, 07 ottobre 2018 10:11)

    Amo molto impegnarmi in tanti progetti e ho moltissimi interessi anche molto diversi fra loro. Questo mi ha arricchito come persona e soprattutto mi ha reso una docente migliore. Perché un insegnante non deve avere l'orizzonte chiuso sulla sua materia ma spaziare con la mente, il corpo e il cuore anche oltre. Soprattutto chi insegna lettere. Molti interessi e diverse prospettive mi aiutano a comprendere gli altri e ad approcciare le lezioni con più sfaccettature. Ma ci sono dei contro. In questi ultimi anni il lavoro si è burocratizzato e è cresciuto come impegno ore... Mi ritrovo a non avere più tempo. Poi mi sento più stanca, anche mentalmente, e non ho l' energia per investire in tante cose. Mi sono creata una famiglia e ho una casa che richiedono tempo.
    Ho capito che devo selezionare, fare una lista di priorità e soprattutto che a volte fermarsi, riposare, riflettere e stare da soli ... È indispensabile. Grazie per le tue preziose riflessioni. Soprattutto in autunno, "fuori dalla finestra" ci sono mille colori. Diana

  • #4

    Italia Cocco (domenica, 07 ottobre 2018 16:13)

    Caro Alberto, dopo tantissimo tempo ci si risente! Auguri a te e a Claudia per Elena...una ricchezza infinita! Ho sempre creduto che ci siano belle risposte ad ogni momento della vita, attimi che riescano a spiegare situazioni dall'alto contenuto emotivo che ci destabilizzano. Creare altri luoghi, trovarsi un "altrove" rispetto al proprio lavoro, seppur bellissimo e coinvolgente, mi hanno sempre aiutata a comprendere i rischi che correvo, in particolar modo dopo una "sconfitta". Non è semplice ma è ciò che sento sia meglio per me. Grazie mille
    Alberto per quanto mi regali.
    Italia

  • #5

    Angela Compagnone (domenica, 07 ottobre 2018 20:22)

    Salve! Grazie per le tue splendide " ispirazioni".... E congratulazioni per la nuova arrivata!

  • #6

    Sara Ceciliato (lunedì, 08 ottobre 2018 10:53)

    Ciao Alberto! Grazie per la bella riflessione, e un abbraccio grande a te e Claudia.
    Personalmente coltivare altri interessi mi ha aiutata a costruire relazione con i miei ragazzi, perchè nei momenti non "istitutuzionali" poter parlare di libri, cinema, musica con loro crea una sintonia che ha ricadute innegabili sul lavoro di aula. Se si sta bene insieme è più facile fare tutto... persino matematica! A presto
    Sara

  • #7

    Nicoletta (lunedì, 08 ottobre 2018 23:17)

    Grazie per la riflessione, concordo con chi ha scritto che coltivare interessi al di fuori del lavoro sia un grande arricchimento. Da quando sono diventata mamma però posso dire che non mi è più successo di pensare troppo al lavoro, di farmi assorbire...è impossibile! Dunque tranquillo, se ti farai coinvolgere attivamente nel ruolo di padre, la tua bambina sarà un grande stimolo e ricchezza!!
    Tanti auguri!