Cosa avrebbe detto la Montessori di questo episodio?

In questo video, ti voglio raccontare un episodio al quale ho assistito la scorsa estate e che mi ha lasciato sgomento: di fronte ad un atto vandalico messo in atto da un gruppo di ragazzotti di 16/17 anni, cosa avresti fatto? Be', c'è chi non ha avuto un attimo di esitazione e ha fatto la cosa (apparentemente) giusta... L'avresti mai detto?

 

Ne siamo sicuri?

Cosa ha prodotto i risultati descritti nel video?

C'è qualche insegnamento che ne possiamo trarre?

Io una mia idea me la sono fatta, ma vorrei conoscere le tue...


EVENTO "L'arte del Cambiamento Strategico" - Giorgio Nardone a Roma

Una giornata con Giorgio Nardone accreditata MIUR
Una giornata con Giorgio Nardone accreditata MIUR

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Commenti: 7
  • #1

    Marzia Iosimi (domenica, 15 dicembre 2019 09:41)

    Caro Alberto,
    Questa esperienza da te vissuta in un contesto di vita quotidiana, dovrebbe far riflettere sulla realtà relative alle giovani generazioni. La nostra professionalità, il nostro modo di vivere insieme agli altri, la nostra educazione , i nostri valori, non ci aiutano talvolta a districare situazioni analoghe a ciò che hai evidenziato nel video.In ambito scolastico, le regole spesso non sono osservate dai più piccoli, il loro atteggiamento mi fa pensare a quanto sia cambiata la nostra società, quanto insegnante da parecchi anni, non riesca a trovare anche nel dialogo, un approccio adeguato alla maleducazione latente che ritroviamo nei nostri giovani.
    Cerco di parlare con i cosiddetti "bulli", cerco di trovare una possibilità di dialogo, ma mentre qualche tempo fa, i ragazzi rispettavano le persone adulte e naturalmente anche l'autorevolezza degli insegnanti, ora mi sembra che tali manifestazioni di sfida, di contestazione non siano supportate più da una logica generazionale immatura, bensì da sfide che alterano il climax della classe, appositamente per non far proseguire, talvolta l'andamento della lezione.Tentativi che ho analizzato come forme di reazione al nostro modo di insegnare, al nostro modo di concepire la scuola, forse bisognerebbe avvicinarci maggiormente alle giovani generazioni, ascoltando e basta.
    La rabbia di alcuni di loro mi fa più che mai capire che essi non ci rispettano, perché forse non sappiamo ascoltarli, o non sappiamo capire, perché un ragazzo voglia sempre trasgredire un regolamento.E' più facile ascoltare un proprio coetaneo, piuttosto che un adulto, se fanno branco poi non c'è più alcun tipo di intervento che tenga. Sono penalizzati tutti, soprattutto quegli alunni che vorrebbero tranquillità e un climax favorevole all'apprendimento.

  • #2

    Lucia (domenica, 15 dicembre 2019 10:33)

    Ciao Alberto.
    Beh, io credo che sia sempre più emergenza il fare riflettere i bimbi/ragazzi ,sui passi da loro compiuti, nel momento stesso in cui li compiono. Dopo è tardi. Lo vivo quotidianamente a scuola coi bimbi di 6/10 anni. È un continuo dover fermare la lezione per fare riflettere su un atteggiamento di disturbo o di conflitto. Se rimandi a parlarne , anche solo per mezz'ora ( ad esempio al termine della lezione), svanisce l'effetto. Non sto a entrare in merito al "perche" , ma è ciò che noto. La loro vita è fatta di attimi così fuggenti che sono già " sul poi " e non sul "presente" nel giro di una frazione di secondo. Lintervento del signore è stato incisivo proprio per questo, secondo me. Ha dato subito risposta alla conseguenza di un gesto. Ritiro fuori la parola " emergenza" perché vedo giorno dopo giorno la difficoltà dei bimbi di stare sul pezzo, sul presente... è un continuo andare nel passato o , più spesso, nel futuro. Non hanno ancora fatto ciò che devono fare che sono li a chiederti " e dopo cosa facciamo"?
    È un momento in cui, secondo me, c'è bisogno di dare TANTO spazio alla condivisione, al confronto, al tirare fuori, al silenzio, al pensare.agli affetti, ai sentimenti.... Sicuramente questo andrebbe a discapito delle discipline di studio, ma andrebbe a favore di persone che crescono in modo consapevole, con principi sani, rispetto per la propria persona, per gli altri e per ciò che li circonda. La scuola ha il dovere di riorganizzarsi e prevedere momenti e spazi per offrire anche questi momenti, a mio avviso INDISPENSABILI.
    Questo, in poche parole, è il mio pensiero.
    Ps: sarebbe interessante anche scoprire come è stato il cammino di vita "del bullo"..

  • #3

    Sara (domenica, 15 dicembre 2019 15:45)

    Innanzitutto direi ottima descrizione dell’accaduto sembrava di esserci.

    Secondo me il fatto che ha realizzato il cambio di prospettiva del ragazzo è stata la modalità con cui si è rivolto al giovane, mettendosi sulla stessa linea di prospettiva dicendo che queste cose le abbiamo fatte tutti.

    Inoltre non gli ha detto di non farlo più ma perlomeno in un posto diverso e non in un parco.

    Terzo punto ha inciso anche il fatto di aver spiegato la motivazioni alle sue richieste, perché spesso l’adulto questo passo basilare lo evita dandolo per scontato. Quasi come
    un diritto acquisito per età.

    Per finire l’ex bullo oramai adulto tramite questo gesto si è redento, forse anche non rendendosene conto!

  • #4

    Mara (domenica, 15 dicembre 2019 23:16)

    Bella domanda!
    Penso che forse questi ragazzi abbiano apprezzato il coraggio e la determinazione di quest'uomo, che li ha ripresi in modo diretto, mettendoci la faccia in prima persona, ma che, se ho capito bene, non è intervenuto appena hanno compiuto il gesto, ha atteso che questi gli passaro di fianco per andarsene. Se lo avesse fatto subito forse avrebbe ottenuto qualche reazione più "calda".
    Non li ha offesi, ma ha detto a voce alta quello che avevano fatto.
    Senz'altro a questo signore è andata bene: non erano poi così scapestrati i giovani in questione! Allo stesso tempo i ragazzi sono stati fortunati perché qualcuno si è preso la responsabilità di non passarci sopra. Complimenti!
    Io stessa non mi sarei comportata come il signore

  • #5

    Margherita (lunedì, 16 dicembre 2019 07:21)

    Ciao Alberto grazie per questo spunto di riflessione. Condivido i commenti precedenti...credo che l'intervento sia stato efficace semplicemente perché il signore ha avuto dalla sua parte un vantaggio comunicativo...a volte usiamo troppo le competenze sulla comunicazione perdendo in spontaneità ed immediatezza...ricordo che spesso nei corsi che tenete ci ricordate che bisogna sviluppare le abilità con flessibilità con questa metafora " bisogna essere in grado di mangiare sia con 12 posate che con le mani a seconda della situazione che ci si presenta e delle persone che abbiamo davanti "; Il signore al parco ha usato le posate giuste....

  • #6

    Miriam Paternoster (lunedì, 16 dicembre 2019 10:10)

    Credo che su quei ragazzi abbia influito molto la figura dell'eroe-paladino che siamo ormai abituati a vedere in qualsiasi film. Dalle serie, ai videogiochi, ai supereroi, ai fantasy, agli anime e ai manga, ai film storici, rarissimamente il paladino della giustizia non fa ricorso alla forza (in moltissimi casi anche alla violenza). Secondo me il modello di "giustiziere" che si impone ai ragazzi oggi è quello del "giusto" che però non esita ad usare la forza, e se ci pensiamo è sempre stato così, dalla Bibbia all'epica, agli Avengers. Purtroppo è davvero comune e profondamente umano gioire alla fine del film per il vendicatore che si sbarazza dei "cattivi". Credo che quei ragazzi abbiano visto un leader naturale che usando le loro stesse armi ha finito per farsi stimare.
    Giusto o sbagliato? Dal punto di vista didattico mi conosci e lo sai che ormai sono anni che rifletto e mi struggo sulla definizione del cosiddetto "polso" che si dovrebbe avere con i ragazzi. Io sicuramente non sarei mai intervenuta così, non ne sarei capace. Ma forse, nonostante l'impressione della reazione violenta, questo paladino non ha mai perso il controllo della situazione e ha comunicato con quei ragazzi con un linguaggio che era loro familiare e vicino pur essendo un adulto. Non lo so... a me piacciono gli Avengers ;)

  • #7

    Alberto DP (martedì, 07 gennaio 2020 16:42)

    Grazie a tutte per i vostri preziosi commenti. Sono contento di letto i vostri spunti! Ribadisco: l'episodio mi ha colpito davvero un bel po'!!
    A presto e... al prossimo racconto!
    Alberto