DSA - Diritto al Salvagente Autorizzato? (Carla Scala)

Eccola! La vedo! Sta arrivando … a traino come sempre poverina! Il salvagente ha funzionato anche questa volta. “Dai ancora un’ultima bracciata e ti tiro sulla barca. Ci sei! Ora tieniti forte! Mi raccomando non mollare”.

Sono cinque anni che andiamo avanti così però! Ormai stiamo arrivando in porto e dovranno tutti scendere dalla barca per salire su quella più grande. Inizierà il viaggio in un mare più vasto, con onde più alte e venti più forti. La immagino sulla nuova grande barca.
Si aggirerà curiosa come sempre, ma come sempre si soffermerà su quei piccoli particolari insignificanti, mentre il resto della ciurma starà ben attenta a seguire la rotta e a imparare quanto più possibile su come governare la propria barca e come difendersi dalla tempesta.
Quando l’onda arriverà più forte e il vento soffierà improvviso, lei non saprà dove trovare gli appigli a cui aggrapparsi e finirà di nuovo in mare! In quei momenti finora è arrivato un salvagente, un aiuto, che le permetteva di salire temporaneamente in barca, per poi ricascare alla prima ondata.

Le servirebbe una scialuppa con un marinaio esperto che la affianchi e la aiuti a scoprire i trucchi per non cadere dalla barca. Sembrava che la scialuppa potesse finalmente essere in arrivo, invece è arrivato soltanto un carico di salvagenti da lanciare. In fondo se è sopravvissuta in questi cinque anni sopravvivrà anche i prossimi, fino allo sbarco definitivo. Poi si fermerà.  Avrà imparato qualcosa? Sicuramente a sopravvivere! Potrà dire “sono un marinaio esperto” o semplicemente dirà “sono una sopravvissuta”? Se le proporranno di salire su una nave lo farà di nuovo o girerà alla larga da tutto ciò che riguarda il mare?

Questa non è una storia di mare.

Sono le riflessioni di una maestra di quinta che guarda i suoi piccoli apprendisti marinai, che sono ormai in procinto di lasciare la piccola barchetta della scuola primaria per esplorare nuovi mari, su una nave più grande, con nuovi ufficiali e nuovi compagni: la scuola secondaria!

Ormai dovrebbero tutti sapere come stare sulla barca-scuola senza dover di nuovo faticare per nuotare e per risalire,  dovrebbero ormai aver capito che serve costanza e un metodo di studio per solcare il mare della conoscenza, dovrebbero saper utilizzare strumenti di base per poter tenere una rotta e non perdersi; ma una bimba durante il viaggio stava solo cercando di sopravvivere e non ha ben capito come si usano gli strumenti perché doveva ancora imparare bene a nuotare.
Lei era sempre sul bordo della barca e al minimo scossone si ritrovava giù. Ha fatto gran parte del viaggio al traino. Sono stati richiesti diagnosi e interventi agli specialisti, ma la risposta ai vari S.O.S. lanciati è arrivata tardi, dopo oltre quattro anni, e porta solo un carico di” salvagenti” da dare alla nuova nave, cioè un elenco di strumenti compensativi e dispensativi: i salvagenti che abbiamo sempre usato per la sopravvivenza nei cinque anni trascorsi. Potremo solo passare in consegna i salvagenti insieme al povero aspirante marinaio e augurarle buon viaggio! Speriamo che gli ufficiali-insegnanti riescano a lanciare il solito salvagente. Speriamo che la piccola in mezzo alle onde riesca ad afferrarlo e che abbia sempre voglia di afferrarlo. Arriverà in fondo al suo lungo viaggio nella scuola, forse senza essere bocciata, perché ora ha un documento che l’accompagna: la certificazione di D.S.A. Un documento di viaggio che certifica che può stare sulla nave con tutti i suoi “salvagenti”.

Vorrei che queste certificazioni potessero basarsi non solo su test standardizzati che misurano freddamente, in contesti surreali di rapporti “one to one”, senza le normali dinamiche di un ambiente classe  o di un ambiente familiare; vorrei che in esse potessero avere un peso anche le osservazioni quotidiane di insegnanti, terapisti e familiari, che operano con un bambino con D.S.A.; vorrei che esistesse un reale progetto di vita su ognuno di loro e non un calcolo economico al ribasso. Alla fine del viaggio nella scuola, quando la bambina con D.S.A .potrà finalmente sbarcare, prenderà altre strade, ben lontane da quel mare che l’ha fatta quasi affogare, non lo saprà apprezzare e non ne saprà cogliere la bellezza e le opportunità di crescita personale, non saprà in quali porti avrebbe potuto giungere con il giusto supporto.
Si allontanerà il più possibile, non per scelta consapevole, ma per istinto di sopravvivenza. Pazienza. C’è sicuramente altro nel mondo oltre alla scuola. C’è dell’altro al mondo oltre alla cultura, alla conoscenza e alla capacità di imparare ad imparare. C’è dell’altro al mondo oltre all’acqua. Ma l’acqua non occupa circa il 70% del pianeta? E l’uomo stesso, non è formato in gran parte di acqua? Non è economicamente più conveniente conoscerla e gestirla bene?

 

Carla


Un videocorso studiato per sviluppare competenze preziose al supporto dei DSA.
Un videocorso studiato per sviluppare competenze preziose al supporto dei DSA.

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Commenti: 6
  • #1

    Piercarlo (domenica, 09 maggio 2021 08:46)

    Bellissimo articolo: mi ha coinvolto ed emozionato, guidandomi dolcemente in riflessioni profonde. Grazie Carla!

  • #2

    Liberata (domenica, 09 maggio 2021 10:57)

    Carla, mi sono immedesimata tantissimo in quello che hai scritto, perché su quella barca della classe quinta primaria ci sono pure io....con salvagenti (che nn saranno sufficienti) parole inascoltate, lotte sfiancanti e improduttive e sigh.... Intravedo naufraghi all'orizzonte....speriamo in un approdo umano, accogliente, empatico, perché questi bambini nn sono solo un numero....

  • #3

    Giovanna (domenica, 09 maggio 2021 12:12)

    Cara Carla, mi sono commossa! Hai descritto perfettamente la realtà quotidiana e ... hai detto tutto!

  • #4

    Andrea C. (domenica, 09 maggio 2021 13:17)

    Hai colto proprio nel segno!! Speriamo in un futuro migliore....

  • #5

    Alberto DP (martedì, 11 maggio 2021 10:14)

    Carla, ti ringrazio nuovamente per il tuo prezioso contributo: di strada insieme ne abbiamo fatta tanta e sono convinto che continueremo a condividere bei momenti insieme!
    Grazie!
    Alberto

  • #6

    Paolo (martedì, 11 maggio 2021 18:27)

    Sono molto d'accordo sulle tue ultime affermazioni ... "C’è dell’altro al mondo oltre alla cultura, alla conoscenza e alla capacità di imparare ad imparare. C’è dell’altro al mondo oltre all’acqua."...
    La scuola dovrebbe insegnare a stare in mezzo alla gente, a diventare autonomi, responsabili e consapevoli, i contenuti sono solo una scusa per raggiungere questi obiettivi.
    Proviamo a dare poca enfasi a programmi, voti, e schede di valutazione, questi sono solo documenti obbligatori.
    Poi ... a scuola non tutto quello che è importante si riesce a misurare e non tutto quello che si misura è importante.
    Proviamo a parlare di ragazzi e non di scuola, forse sarà meglio per tutti
    Paolo (in pensione)