La lezione in classe: 5 consigli fondamentali

Tutti noi sappiamo che le lezioni possono essere impegnative e complesse per qualunque studente, per i ragazzi con Disturbo Specifico d’Apprendimento lo sono ancora di più. Dobbiamo ricordarci che la maggior parte degli studenti con DSA hanno difficoltà di attenzione: ma non perché essi non riescano a prestare attenzione a qualcosa, bensì perché prestano attenzione a tantissime cose nello stesso momento. Ogni rumore, ogni voce, ogni movimento dentro la classe è motivo di focalizzazione dell’attenzione. In questo modo capiamo benissimo che più stimoli sensoriali esistono e più è difficile scegliere a quale dare maggiore attenzione e concentrazione.

Per questo gli studenti con DSA appaiono spesso “distratti” o “stanchi”: distratti per il motivo appena detto, stanchi perché prestare energia e attenzione a tutti questi stimoli esaurisce molto prima la loro “batteria”. Ci ricordiamo di quanto fossero stancanti le prime lezioni di guida? Dovevamo prestare attenzione a tante cose simultaneamente, senza averle ancora automatizzate. Ecco, per questi studenti funziona esattamente così... Cosa fare?

  1. Innanzitutto è importante mantenere una routine quotidiana di insegnamento: gli studenti con DSA vivono le novità e le “sorprese” con estrema ansia, non si sentono preparati e spesso la loro bassa autostima li fa sentire a disagio. Impostare ad esempio la lezione iniziando sempre con un piccolo ripasso insieme, rileggendo degli schemi, soffermandosi sulle parole chiave e poi andando ad introdurre l’argomento successivo può essere un buon metodo.
  2. Poi si può agevolare la focalizzazione presentando gli argomenti uno alla volta e utilizzare procedure di insegnamento esplicite, o renderle tali qualora siano implicite. È meglio non dare per scontato niente, ma assicurarsi che ogni passaggio venga compreso e inserito nel quadro corretto. Ad esempio è molto utile inquadrare l’argomento a grandi linee inizialmente per poi andare nello specifico e rendere chiaro ogni passo che è stato fatto.
  3. È anche molto importante ripetere le istruzioni, anche più di una volta, e se queste contengono diversi passaggi sarebbe utile suddividerle in sotto sezioni, ma sempre passaggio dopo passaggio. I ragazzi con DSA spesso hanno un sovraccarico di informazioni (per via del basso rendimento del processamento delle informazioni) e rischiano di perdere “pezzi” andando avanti. Se li sosteniamo in questa fase di apprendimento ve ne saranno immensamente grati!
  4. È fondamentale fornire dispense o materiali simili agli studenti per iniziare, di modo da essere sicuri che lo studente abbia le informazioni importanti (e non se le siano perse durante la lezione). Con il tempo si può supportare la costruzione del materiale per ogni studente, controllando e consigliando il modo più efficace per crearsi facilitatori didattici utili.
  5. Può essere altrettanto utile cercare di combinare le informazioni verbali, visive e uditive per fare in modo che se un medium non è efficace lo siano gli altri due. La lettura da parte del docente, o di un compagno, del testo scritto aiuta enormemente l’acquisizione delle informazioni agli studenti con DSA. Se poi riuscissimo, ogni tanto, ad utilizzare video o slide animate arriveremmo ancora più strutturati al nostro obiettivo.

Seguendo queste prime indicazioni, il docente riesce a portare la sua didattica veramente a tutti! È un sollievo poi vedere gli studenti con DSA sentirsi in carreggiata con tutti gli altri, l’umore della classe ne risente positivamente e lo stesso docente può proseguire senza troppe interruzioni il suo percorso.

 

[nel prossimo articolo]

All’inizio di ogni anno scolastico, entro la fine di novembre, viene stilato il P.D.P. o Piano Didattico Personalizzato secondo le indicazioni della Legge 170 del 2010. All’interno del documento c’è la sezione che riguarda le misure dispensative...

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