Ammiro le persone appassionate (Pietra Coniglio, insegnante con il cuore: 101 anni e non sentirli!)

Spesso i miei amici e Colleghi mi segnalano contenuti ed articoli che parlano di Scuola: proprio oggi mi è arrivato questo contributo video che mi ha fatto riflettere.

 

Quanto conta la passione ed il desiderio di contribuire?

 

Ascoltando le parole della prof.ssa Pietra Coniglio, Insegnante vicina al suo centounesimo (sì, 101!) compleanno, rimango affascinato e colpito dal valore che questa donna mi trasmette.

Sinceramente la preferisco mille volte a chi trova invece spesso e volentieri da lamentarsi... (scriverò a breve un articolo sul potenziale nascosto dietro ogni lamentela).

Troppo spesso, sempre in rete, trovo contributi "acchiappa-like" di siti e pagine rivolte a Docenti, che cavalcano i cosiddetti luoghi comuni. Proprio in questi giorni mi son trovato sotto al naso una dedica al venerdì, che sottolineava la stanchezza e la voglia di riposarsi durante il weekend.

In questo caso sto esprimendo una mia preferenza, sia chiaro: anche io trovo piacevole la possibilità di riposare e dedicarmi alla famiglia, al tempo libero, ecc. Non mi piace però alimentare una logica "lamentosa" di questo tipo: tra dire "Non vedo l'ora che sia venerdì... sono stanco... non ne posso più... oddio, è di nuovo lunedì... ecc." preferirei far conoscere di me la soddisfazione che provo ad aver fatto tanto e, quindi, anche al dedicare il giusto tempo al riposo.

Vorrei vedere in rete messaggi del tipo "Dopo un po' di meritato riposo, non vedo l'ora di tornare a sperimentare con i Ragazzi le mie idee", oppure "Sono contento di poter ricaricare le batterie: voglio stare bene a Scuola la prossima settimana", "A volte il tempo non sembra mai abbastanza, ma questa sensazione mi aiuta anche a mettere il cuore in quello che faccio"...

 

Nelle parole della prof.ssa Coniglio ho colto due aspetti davvero cruciali, dal mio punto di vista: le buone maniere e la persuasione. Che eleganza e che saggezza! La signora Pietra non ha mai fatto riferimento ai "ragazzi di oggi che non sono più gli stessi", oppure "alle difficoltà create dalla società attuale", ecc.

Come Insegnante ha posto l'accento sulla possibilità (ed il dovere) di responsabilizzarsi (non colpevolizzarsi!)... è l'Insegnate che può mettere in campo le sue competenze e la sua passione (a 101 anni continua a dare ripetizioni di latino e greco!): buone maniere e persuasione.

 

Di pancia preferirei trascorrere del tempo con un'Insegnante così, anziché con chi anela l'agognato fine settimana.

 

PROVOCAZIONE: "E tu con chi andresti andare una sera a cena se potessi scegliere? Con te stessa/o oppure con la signora Pietra?"

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Commenti: 1
  • #1

    Teresa (domenica, 07 febbraio 2016 10:12)

    Caro Alberto,
    non c'è dubbio che vorrei andare a cena con la signora Pietra e condivido inoltre ciò che dici nel tuo contributo; consentimi comunque di aprire qui una riflessione sulla gestione degli impegni e le richieste da parte della scuola che premono sugli insegnanti.
    Quel post, che io stessa ho condiviso, sull'arrivo del venerdì come ancora di salvezza per un desiderato riposo, non racconta di una "non voglia" di trascorrere il nostro tempo in classe con gli alunni, anzi è almeno nel mio caso proprio un grido di recupero di quel tempo che restituisce nuove energie da spendere e investire con gli alunni e per loro scevro da richieste amministrative e burocratiche a volte difficili da gestire a causa di una organizzazione che manca di linee certe e chiare.
    Si parla spesso di scuola assimilata ad una azienda, sinceramente mi dico che se la scuola fosse veramente assimilata nella sua struttura organizzativa ad una azienda noi insegnanti non potremmo che giovarne. Sembra una provocazione e so che a molti suonerà come un'eresia ma a mio avviso è così.
    Se la scuola fosse maggiormente organizzata, con una suddivisione dei compiti chiara ed efficiente, ci sarebbero persone preposte a svolgere compiti organizzativi, in tempi adeguati e distesi, non sovrapposti al lavoro in classe e sicuramente gli effetti di modalità di lavoro organizzate si rifletterebbero nella tranquillità operativa di docenti non stressati da continui cambi di linee operative e procedurali.
    Mi riferisco per esempio a registri elettronici con sistemi non ancora a punto, impossibilità di utilizzare strumentazioni adeguate all'interno della scuola, promesse e tentativi di organizzazioni interne per il recupero di alunni in difficoltà che vengono poi disattese subito dopo essere state messe in opera. Gestione di conflitti con genitori, alunni, colleghi e dirigenti non sempre supportati da competenze adeguate a non farli diventare vere e proprie occasioni di scontro e malcontento,
    problematiche strutturali delle scuole che richiedono continui adattamenti dei nostri piani di azione.
    Organizzazione interna di progetti, attività di ampliamento e approfondimento, formazione, incontri con il territorio e tanto altro ancora.
    E come vedi non mi sto lamentando ma sto semplicemente elencando una serie di elementi che incidono fortemente sul lavoro di "insegnante".
    Ci sono aspetti che vanno al di là del "lamento" sterile che serve solo a nascondere difficoltà a trovare soluzioni costruttive.
    Tante volte abbiamo parlato di flessibilità e resilienza ed è grazie a loro che il mio lavoro in classe è sempre al massimo delle mie possibilità, è sempre organizzato anche comprendendo i piani B e C, lo svolgo sorridendo e ricercando il mio equilibrio all'interno di situazioni inaspettate,improvvise e a volte imprevedibili e alla fine della settimana, contenta ma esausta credimi, che sia Venerdì è proprio bello!!!!!! In quel "Finalmente Venerdì" c'è un respiro di sollievo che sa di vittoria, di soddisfazione e di felicità per aver concluso la settimana guardando la felicità di Andrea che comincia a lavorare in autonomia, di Maria che ha legato le sillabe con meno fatica e ha letto la prima frase tutta da sola, della mia collega che è soddisfatta del lavoro concluso insieme e dei genitori che ci aspettano all'uscita e ci augurano "Buon riposo" pensando al week end.
    Ma non posso negare di aver portato a termine il mio lavoro a volte correndo i 100m. ostacoli non potendo scendere al di sotto di un tempo stabilito!!!
    La signora Pietra rappresenta ciò che ognuno di noi vuole essere, si sforza di essere ed è, uscirei con lei mille volte a cena e parlerei con lei di come oggi, è vero, la grammatica è meno curata, ma le nostre braccia sono diventate mille volte più grandi per accogliere i mille problemi che i bimbi portano a scuola da casa e che richiedono a noi docenti, non certo il lamento, ma una ricerca continua per un'azione educativa e formativa sempre più completa e aperta all'"oltre" la didattica.
    Buona domenica a tutti e VIVA IL VENERDI' se la domenica sera sarà il preludio della voglia al mio rientro in classe il lunedì!!!