Inside Out: Insegnanti e Genitori, andatelo a vedere!

Qualche giorno fa sono stato al cinema per vedere il nuovo film della Disney Pixar Inside Out: meraviglioso!

 

E non lo dice soltanto il mio bambino interiore, sempre strabiliato di fronte ai nuovi film d'animazione, divertenti e spettacolari, ma anche il ricercatore che c'è in me: l'attendibilità scientifica che sottende la resa cinematografica delle emozioni (protagoniste indiscusse del film) è notevole.

 

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Per prima cosa non farò spoiler, come si dice in gergo: non rivelerò quindi dettagli significativi del film, né tantomeno il finale. Puoi tranquillamente leggere questo articolo prima di andare a vedere la pellicola; ti consiglio comunque di rileggerlo anche dopo.

 

Parto col dirti che siamo di fronte ad un vero e proprio riscatto delle emozioni più bistrattate e socialmente meno apprezzate: per dirla con le parole di Gramellini (con il suo Buongiorno su La Stampa del 16 settembre) gli autori del film hanno proposto un vero e proprio elogio della tristezza.

La cosa che mi ha fatto davvero piacere è stato poter apprezzare un modello emotivo in linea con quello proposto da MetaDidattica e FYM: le emozioni come veri e propri messaggeri, sempre fedeli al nostro fianco.

Da qui ne deriva anche la riflessione profonda riguardante i grossi problemi cui possiamo andare incontro se una o più emozioni smettono di compiere il loro "mestiere"... a ben riflettere, ogni tanto ci proponiamo di "gestire" le nostre emozioni, rischiando di produrre proprio questo effetto: ma si sa, come diceva Oscar Wilde "...il più delle volte è con le migliori intenzioni che produciamo gli effetti peggiori...".

 

Fra i tanti passaggi che colpiscono noi appassionati del mondo interiore, ce n'è uno in particolare che forse più di ogni altro ha stuzzicato la mia attenzione: durante una scena del film un personaggio urta due scatoloni pieni di tessere, facendone mischiare il contenuto. Preoccupato, il personaggio pasticcione viene subito rassicurato sul fatto che accade abitualmente che il contenuto delle due casse venga confuso. Sai cosa c'era scritto sui due contenitori? Da una parte FATTI e dall'altra OPINIONI... Interessante, no? Mi ricorda tanto questo articolo...


Durante tutto il film ho apprezzato molto la resa grafica delle espressioni non verbali che manifestavano le diverse emozioni: non solo nel film, ma anche nella realtà è cruciale poter riconoscere con buona certezza le emozioni vissute dai nostri interlocutori. Ma se sei Insegnante e/o Genitore, stai attenta/o: leggi prima questo ebook gratuito...

 

Altro aspetto affascinante che emerge dal film è notare che ogni persona ha un'emozione guida: questo particolare può risultare davvero significativo per noi in quanto può aiutarci ad individuare le giuste leve motivazionali per coinvolgere chi abbiamo di fronte (ispirare chi è guidato dalla rabbia è diverso rispetto a chi risponde prevalentemente alla paura...). Stiamo però attenti a questo fenomeno!

 

Come se non bastasse, il film affronta un tema centrale nella vita di ogni ragazzo (ma più in generale di qualsiasi persona): l'importanza di avere basi valoriali solide e le difficoltà che possono crearsi quando queste rischiano di sgretolarsi.

 

La domanda (forse provocatoria) con la quale voglio lasciarti è la seguente: secondo te la Scuola di oggi (per come noi la proponiamo agli Studenti e soprattuto per come loro la vivono) riuscirebbe a rappresentare una delle basi solide sulle quali si fonda l'equilibrio e la stabilità dei nostri Ragazzi?

Forse è questa la vera sfida che la Buona Scuola dovrebbe raccogliere...

 

Se ti va, fammi sapere cosa ne pensi!

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