Come creare MAGIA IN CLASSE per coinvolgere gli Studenti

Un video che può ispirare chi, come noi, si occupa di educazione.

Chris Emdin, esperto di didattica e autore del libro Urban Science Education for the Hip-Hop Education, chiama in causa la "magia": creare in classe qualcosa di speciale è l'unico modo per lasciare il segno nelle vite degli Studenti.


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Commenti: 6
  • #1

    Maria Tina Vitello (lunedì, 05 maggio 2014 14:39)

    Una frase che ripeteva spesso la mia prof.ssa di Lettere, Suor Lucia Gliozzo: "Ogni uomo è figlio del suo tempo". Mai come oggi mi è sembrata così vera ascoltando rapita Chris Emdin! I nostri ragazzi oggi sono più che mai figli del loro tempo: grazie alla tv e ai social network vivono esattamente le stesse sensazioni di un coetaneo dall'altra parte del mondo. Non possiamo pertanto imporre i nostri modelli, ciò che ci hanno insegnato perché noi educatori siamo in grado di gestire il 25% della loro formazione. Il resto lo fa la famiglia, la società e la propensione individuale verso qualcosa. MA possiamo credere in loro... che non è poco. Quindi diventa necessario parlare il loro linguaggio per potenziare l'autostima e avvicinarli ai valori sani.

  • #2

    Rosa Iorio (lunedì, 05 maggio 2014 15:37)

    Qualche tempo fa mi sono fermata ad assistere ad un programma scientifico televisivo. Il giornalista è entrato in scena con una scatola rossa e ha iniziato a raccontare una storia, quella di un rappresentante di commercio che all’improvviso , senza alcun apparente motivo, si era trovato a diventare preda di gravi intemperanze che lo portavano ad aggredire fisicamente chiunque fosse alla sua portata. La diagnosi di schizofrenia non fece desistere sua moglie dal desiderio di indagare per conto proprio .Nel tempo, lei osservò che queste manifestazioni avvenivano con scadenze regolari ma ebbe anche modo di rilevare che tali eventi si verificavano appena suo marito era al digiuno .Un giorno, richiudendo coraggiosamente suo marito in una stanza senza farlo mangiare, la signora fece rientrare la crisi offrendo al marito dei cioccolatini e da quel momento fu chiaro il suo problema. A questo punto del racconto, il giornalista ha aperto la scatola. Io avevo ascoltato il racconto rapita dal modo di esporre del giornalista ma anche dalla magia creata dalla scatola rossa: non ho dimenticato nulla.
    Se voglio coinvolgere devo essere coinvolta: come un seme nella terra

  • #3

    Alberto De Panfilis (martedì, 06 maggio 2014 09:25)

    WOW! ...chissà se si riesce a trovare questo video su YouTube... Rosa, vuoi provarci tu che l'hai visto? ;)

  • #4

    Rosa Iorio (martedì, 06 maggio 2014 14:13)

    Certo Alberto!Si tratta della trasmissione "Sesto senso", puntata del 5 aprile scorso.Ecco il link per accedervi:
    http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-0127d28e-9f73-4ff2-989e-9e27163347de.html
    Buona visione!

  • #5

    Maria Paola (domenica, 20 gennaio 2019 14:29)

    Senza cattivi insegnanti come fai a riconoscere i buoni? Mi dispiace per l'educatore americano ma il mio modello resta Socrate, più che il mago o l' intrattenitore televisivo. La scuola non deve distrarre, deve attivare processi di conoscenza e di ragionamento e questo lo si fa non mettendosi al centro come un attore ma costruendo un rapporto di fiducia reciproca che permetta un sereno dialogo. Il dialogo è anche dialogo con il passato, con gli autori del passato, con quei "giganti" sulle cui spalle siamo nani ma senza i quali non possiamo vedere oltre, come sosteneva Bacone. È vero, dunque, che " siamo figli del tempo", come diceva Bacone, ma nel senso che il sapere si costruisce per gradi su quello che hanno seminato i grandi che ci hanno preceduto. Oggi invece c'è la tendenza a cancellare il passato, a ridurre le ore di lezione a favore di attività prive di fondamento epistemologici, a comprimere tutto l' orizzonte pedagogico sul presente e sulle competenze vuote e tecniche.

  • #6

    Alberto DP (martedì, 22 gennaio 2019 15:54)

    Grazie per lo spunto, Maria Paola!
    Che dire, mettendo a confronto Socrate con un mago o un intrattenitore televisivo non c'è partita (in favore di Socrate, ovviamente)!
    Mi chiedo comunque se i due modelli di interazione debbano necessariamente escludersi a vicenda o se possano entrambi far parte delle "dotazioni relazionali" di un buon Insegnante... voglio pensarci. Per ora propendo per la possibilità di integrazione!
    Grazie ancora per i vostri spunti!!
    Alberto