Come gestire la DIVERGENZA DI OPINIONI (Come trattare gli altri e farseli amici, Dale Carnegie - pg. 132-137)

Nel suo libro Come trattare gli altri e farseli amici (ricco di spunti pratici su come tessere relazioni efficaci nella nostra vita professionale e personale), Dale Carnegie ci indica un modo semplice e funzionale di gestire quelle situazioni in cui ci troviamo di fronte ad una divergenza di opinione rispetto al nostro interlocutore.

 

Leggi qui sotto il brano che ho estratto per te dal testo, ti darà qualche ulteriore spunto da affiancare alla strategia per gestire le provocazioni descritta in questa articolo...

Nove volte su dieci, alla fine di una controversia gli avversari si ritrovano esattamente dello stesso parere, più convinti che mai di essere dalla parte del giusto. È impossibile avere la meglio discutendo. Impossibile perché se si perde si perde, e se si vince si perde ugualmente. Perché? Be', ammesso di trionfare sull'altro e di avergli dimostrato che il suo punto fa acqua da tutte le parti, cosa si ottiene? Di sentirsi forti. Ma lui? È stato messo in una condizione d'inferiorità, è stato ferito nel suo orgoglio, proverà un senso di rancore... [...]

Come diceva il vecchio Benjamin Franklin: "Discutendo, polemizzando e contraddicendo, a volte si può anche vincere; ma è una vittoria di Pirro perché non si otterrà mai la simpatia dell'avversario."

 

Che cos'è preferibile: una vittoria finta, accademica o  la simpatia di qualcuno? È raro che si ottengano entrambe. [...]

 

Nel corso di una discussione si può aver ragione, ragione da vendere; ma se si vuol far cambiare idea a qualcuno, non serve a niente, è come essere dalla parte del torto. [...]


Ecco alcuni suggerimenti per evitare che una divergenza di opinioni si trasformi in discussione.

 

Ben venga la divergenza di opinioni. Si tenga presente il detto: "Quando due persone sono sempre d'accordo, una delle due non serve." Se si scopre qualcosa a cui non si era pensato, reagire con gratitudine. Forse questo punto di scontro fornirà la possibilità di non compiere un grosso sbaglio.

 

Non fidarsi della prima impressione. La prima reazione naturale di fronte a una situazione sgradevole è di mettersi sulla difensiva. Attenzione. Mantenersi calmi e tenere sotto controllo la reazione istintiva. Si possono prendere dei grossi granchi.

 

Controllarsi. Ciò che fa arrabbiare una persona dà la misura del suo valore.

 

Prima ascoltare. dare sempre all'avversario la possibilità di parlare. non opporre resistenza, difese o discussioni: crea solo delle barriere. Costruire ponti di comprensione, non muri di incomprensione.

 

Cercare punti d'accordo. Dopo aver lasciato parlare l'avversario, si considerino i punti d'accordo.

 

Franchezza. Cercare i propri possibili errori e dichiararli. Scusarsi quando ci si sbaglia. Servirà a disarmare l'avversario e a fargli abbassare la guardia.

 

Promettere di ripensare alle idee dell'avversario e di studiarle attentamente. E poi farlo sul serio. Può capitare di essere in torto. A questo punto è molto più facile essere disponibile nei confronti delle argomentazioni altrui, evitando di proseguire per la propria strada per poi rischiare di sentirsi dire: "Ho cercato di dirtelo, ma non volevi sentire."

 

Ringraziare di cuore l'avversario per il suo interesse. Chiunque si prenda la briga di dissentire sulle idee di qualcuno dimostra interesse per le stesse cose. Considerare un genuino desiderio di chiarificazione facendo, a volte, dell'avversario un amico.

 

Prima di passare all'azione concedere e concedersi il tempo di riflettere sul problema in causa. Proponete un secondo incontro il giorno stesso o il giorno seguente, quando tutto sarà più chiaro. Nel frattempo porsi le seguenti domande:

 

 

Il mio avversario potrebbe aver ragione? Parzialmente ragione? C'è una parte di vero o di valido nella sua posizione o argomentazione? Sto reagendo in modo da trovare una soluzione o da alleviare una frustrazione? La mia reazione contribuirà ad allontanare o ad avvicinare l'avversario? La mia reazione mi porterà una maggior stima del mio prossimo? Perderò o vincerò? Se vincerò, che prezzo dovrò pagare? Se me ne starò zitto, la divergenza si sgonfierà come una bolla di sapone? Questa situazione difficile mi è di qualche vantaggio?

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Commenti: 3
  • #1

    Alice (domenica, 23 febbraio 2014 20:16)

    E se trovi un collega che vuole convincerti
    a tutti costi che la sua opinione è l'unica giusta
    e si propone in maniera opprimente? Cosa fare?
    Al momento lo sto evitando
    perché la sensazione che provo
    è che mi manca l'aria,
    ti aspetta al varco per parlare
    è... un incubo!!!!

  • #2

    Alberto DP (domenica, 23 febbraio 2014 20:48)

    L'evitamento in questo caso è chiaramente una tentata soluzione, nel senso che anziché risolvere il tuo problema, lo alimenta!
    Interverrei con una bella strategia paradossale io... SPEGNERE IL FUOCO AGGIUNGENDO LEGNA. Chiederei al Collega di dirmi la sua, di farmi una relazione dettagliata con tutti i suoi suggerimenti, entrando il più possibile nello specifico, senza trascurare nulla.
    In questo modo avresti molti vantaggi: nessun appostamento sarà più necessario (sarai tu stessa a chiedergli tutto), raccoglierai preziose informazioni (potendole leggere quando vorrai, anziché dovendo dedicare del tempo alla questione quando ne avrà esigenza il Collega), assegnerai un compito impegnativo e probabilmente "noioso" al Collega, producendo un effetto repulsivo in lui... senza squalificarlo, anzi!!! ;)

  • #3

    Andrea (martedì, 31 gennaio 2017 23:14)

    "Prima ascoltare. dare sempre all'avversario la possibilità di parlare. non opporre resistenza, difese o discussioni: crea solo delle barriere. Costruire ponti di comprensione, non muri di incomprensione."

    Parole sante!

    Ecco, peccato che molte persone saltino direttamente questo passaggio e ne ho in mente una in particolare con cui proprio non si può dialogare perché NON TI ASCOLTA, è troppo intenta a imporre il suo punto di vista poichè sono solo gli altri a dover ascoltare lei e ad avere qualcosa da imparare, lei mai! Ahh,che pazienza!