Come RICOMINCIARE alla grande

Siamo vicini all'inzio dell'anno scolastico e quello che mi auguro è di ricominciare alla grande.

Ho voglia di godermela, trascorrere del tempo stimolante con gli insegnanti che incontrerò durante i corsi di aggiornamento, migliorare la mia attività per contribuire alla crescita di coloro che seguiranno i miei seminari.

 

Per riuscire a farlo, ho deciso di dedicare questi giorni alla pianificazione delle "prossime mosse", trovare in sostanza delle domande utili da rivolgermi per stimolare delle buone risposte.

Prima di condividere con te le domande che mi sono posto per far progredire non solo il metodo MetaDidattica©, ma anche la mia intera esperienza, voglio dirti che ho in parte tratto spunto dal modello che sto approfondendo in quest'ultimo periodo, il Problem Solving Strategico sviluppato dal prof. Giorgio Nardone (per altre info clicca qui).

 

Detto questo, ecco le domande:

  • Cosa potrei (non) fare, (non) dire, (non) pensare per peggiorare i risultati ottenuti finora?
  • Quali sono stati i feedback delle persone che hanno "lavorato" con me in passato?
  • Quali sono stati gli aspetti più apprezzati da coloro che mi hanno conosciuto (professionalmente e personalmente parlando)?
  • Quali sono le esigenze più diffuse ed "urgenti" tra gli insegnanti?
  • Cos'è mancato finora?

 

Rispondere a queste domande tenendo davanti a sé un bel foglio bianco, potrebbe riservarci ottime sorprese: dettagli ai quali altrimenti non avremmo pensato, aspetti evidenti che abbiamo sempre avuto sotto al naso ma che solo adesso emergono concretamente.

 

Anche per un insegnante diventa importante mantenere attivo un cambiamento utile e funzionale: rimanere orientati verso il proprio miglioramento non solo ci farà ottenere migliori risultati, ma riuscirà a mantenerci vivi!

 

E allora, COSA SCRIVERAI SUL TUO FOGLIO BIANCO prima di cominciare il nuovo anno scolastico?

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Commenti: 8
  • #1

    anna maria strappazzon (domenica, 26 agosto 2012 22:07)

    Io vorrei tanto sapermi porre davanti ad ogni lezione in modo entusismante, sapendo agire col fine di suscitare curiosità nei miei alunni. Come fare? Lavorando tanto. Con quale modalità? Ricercando, studiando, rielaborando ile nuove conoscenze e saperle esporre in diverse lezioni-azioni.Io procedo così
    passo 1- rilassamento con viaggio nella mente e nel cuore per ricevere energia
    passo 2 - esposizione della lezione, arricchita di anneddoti. Nel frattempo si visionano immagini o latro materiale visivo
    passo 3- visione di eventuali filmati sull' argomento per favorire la fissione nella memoria
    passo4- lavoro a piccolo gruppo (permette l'inserimento di alunni con DSA o con altre difficoltà) con regole opportune
    passo 5- elencazionedegli argomenti e sotto argomenti affrontati
    passo 6- i gruppi scelgono un argomento e lo sviluppano sia a scuola che a casa con disegni, schemi, altre informazioni
    passo 7- esposizione a turno di quanto ricercato e studiato da ogni gruppo
    passo8- tutti devono ricordare quanto ascoltato
    passo 9- gara di interrogazione con domande preparate dai gruppi verso gli altri gruppi. Ne nasce una guerra a chi vuole la supremazia nel sapere più notizie possibili. I ragazzi mi danno il massimo ed io sono sfinita ma contenta.
    la materia più ostica, meno allegra è italiano grammatica. Mi scuso se sono stata prolissa

  • #2

    Alberto (lunedì, 27 agosto 2012 00:14)

    Grazie mille Anna Maria per il tuo contributo, tutt'altro che prolisso... Sei riuscita a schematizzare qualcosa di molto importante. Sicuramente condividerò alcune delle tue strategie con gli insegnanti che incontrerò nei prossimi mesi di formazione.
    Anzi, invito te e i tuoi colleghi che stanno leggendo ad suggerire ulteriori punti di vista, personali e non: può essere una bella occasione per allargare le proprie vedute e trarre spunto da quelle degli altri.

    Grazie ancora Anna Maria!

    Piesse: dove insegni (intendo città e grado di istruzione)?

  • #3

    Sara (domenica, 30 agosto 2015 15:31)

    Per peggiorare potrei improvvisare le lezioni, accumulare stanchezza, non tenere in debita considerazione i BES. Potrei accumulare progetti per il non saper dire di no...
    Ma ai colleghi manca la voglia di lavorare insieme, manca una visione comune positiva sugli studenti. E' urgente ritrovare motivazione, passione educativa in questo lavoro, che è il più bello del mondo, ed anche il più importante.

    Insegnare in un istituto professionale è difficile e bellissimo, e quest'anno vorrei proprio partire con il piede giusto, e la mia parola d'ordine sarà: ISPIRARE.

    Grazie Alberto!

  • #4

    Alberto DP (lunedì, 31 agosto 2015 12:35)

    Grazie a te, Sara.

    Con il tuo messaggio hai già cominciato ad ispirare i lettori del blog MetaDidattica.

    Ti auguro un Anno Scolastico almeno all'altezza delle tue aspettative!

    Un caro saluto,
    Alberto

  • #5

    Teresa (venerdì, 11 settembre 2015 03:37)

    Vorrei condividere con voi un esempio di dialogo che avrei voluto realizzare l'anno scorso con una classe che , in pratica, aizzava un compagno che gridava ogni volta che era arrabbiato o provava un'emozione forte.
    Insegnante: Sono dispiaciuta e mi sento a disagio per la situazione.
    Un alunno: Marco grida sempre.
    Insegnante: Quindi, secondo te, Marco è da biasimare perché interrompe le lezioni gridando.
    Alunno: Noi non sopportiamo Marco quando strilla così.
    Insegnante: In pratica, stai dicendo che quando Marco grida vorreste dirgli che non sopportate lui quando ha il problema di gridare.
    Alunno: Si, è vero. Quando ha questo problema, noi non riusciamo a dirgli di smettere di urlare.
    Insegnante: Quindi, state dicendo che anche voi avete un problema: non riuscire a dire che sareste contenti se lui si calmasse quando è arrabbiato, per esempio.
    Alunno: Si, saremmo contenti se lui si calmasse. Proveremo a dirglielo con queste parole.
    Il mio proposito, quest'anno, è di usare questa strategia di ascolto.
    Grazie e buon anno scolastico a tutti.

  • #6

    Alberto De Panfilis (venerdì, 11 settembre 2015 10:16)

    Facci sapere come andrà, Teresa! Buon anno e buon lavoro a te... :)

  • #7

    Ines (domenica, 13 settembre 2015 12:04)

    Ecco, si, strategie di ascolto, mi rendo conto di quanto difficile sia ascoltare, parlare sopra è più semplice, più immediato, più veloce: lascia a noi tutto il tempo che decidiamo di prenderci e non ne lascia a loro, i bambini, soprattutto quelli in qualche maniera "diversamente"; non parlo solo dei bambini 104, dei BES o dei DSA (etc.), parlo invece di tutti gli altri, quelli che stanno nell'ombra, che aspettano sempre che sia il loro turno che non arriva mai, quelli bravissimi e quelli che solo raramente ti rendi conto di quanto bravissimi siano, perché non li guardi e non li ascolti.
    E in quest'ottica sono tutti bravissimi, ognuno di loro è la sfumatura di un magico arcobaleno, ma all'arcobaleno non può mancare neanche una sfumatura, non sarebbe più l'arcobaleno, non potrebbe concorrere a creare quella magia che è il bianco della luce ...

  • #8

    Alberto De Panfilis (domenica, 13 settembre 2015 17:02)

    Hai proprio ragione, Ines... l'ascolto può rendere tutto più chiaro. Come il "bianco" del resto! :)