Passo dopo passo si scopre tanto

Queste sono le foto che ho scattato durante il Cammino che ho percorso a piedi, da Rieti ad Assisi, in quattro giorni. È stata un'esperienza davvero intensa, faticosa ma decisamente appagante: scoprirsi efficaci e "pronti a tutto" lascia decisamente il segno.

 

Una delle prime importanti consapevolezze che ho avuto modo di sviluppare durante il tragitto riguarda il potere del nostro mondo interiore. Con questo intendo dire che ho toccato con mano, o meglio...  con piede, l'importanza e l'effetto delle nostre convinzioni ed aspettative.

Mi spiego meglio: l'anno scorso avevo già partecipato a questa piccola avventura, raggiungendo i "camminatori" la sera del loro primo giorno; nonostante avessi saltato la prima tappa (di circa 25 km), la mie condizioni fisiche all'arrivo erano decisamente peggiori rispetto a quelle di quest'anno.

Devo aggiungere che l'anno scorso ero anche più allenato! Nonostante questo, ritengo che un fattore determinante che questa volta mi ha consentito di arrivare più facilmente alla mia meta è stato l'aver già vissuto quell'esperienza.

 

Del resto esiste anche un famoso episodio nel mondo dell'atletica leggera che mostra lo stesso fenomeno: il 6 maggio del 1954, l'atleta inglese Roger Bannister, fu il primo uomo a percorrere un miglio in un tempo inferiore ai 4 minuti. La cosa interessante, dal nostro punto di vista, non fu tanto la prestazione atletica in sé, quanto il fatto che, nel corso dell'anno successivo, decine e decine di atleti riuscirono ad infrangere il muro dei 4 minuti, fino ad allora pensato come "fisiologicamente invalicabile".

Ecco la magia: una convinzione diffusa (e limitante) era stata ristrutturata, infranta... questo "sblocco" unicamente mentale, ebbe effetti misurabili e tangibili, concreti.

 

La stessa cosa credo sia avvenuta a me durante questi giorni: e devo dire che non ha prodotto soltanto gli effetti diretti su di me, ma anche riflessi concreti sulle condizioni di chi ha percorso con me il Cammino. Tra l'altro faceva parte del gruppo anche un uomo di sessantatre anni ed uno di sessantasette!

 

Cosa possiamo imparare di interessante da questo spunto? Senz'altro la consapevolezza che le nostre aspettative giocano un ruolo determinante: lo fanno producendo risultati diretti e concreti nelle nostre vite, e lo fanno influenzando anche gli altri.

 

Da oggi in poi, avrò un'ulteriore importante conferma del famoso effetto pigmalione in classe: tu che ne pensi?

 


Il Cammino di Francesco (Rieti-Assisi, ca. 120 km a piedi, 25-29 aprile 2012) è stato organizzato dalla società di formazione FYM srl.

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