Diario di scuola - Daniel Pennac

Comincia in questo modo la terza di copertina di questo libro stupendo: "...affronta il grande tema della scuola dal punto di vista degli alunni".

 

Cosa c'è di meglio, per un insegnante, che dedicare qualche piacevole ora alla lettura di questo libro leggero, ma allo stesso tempo pieno di spunti importanti?

Lo stesso vale per i genitori, soprattutto quelli preoccupati per la riuscita scolastica del figlio.


In effetti Daniel Pennac, autore francese di straordinario successo, dona al lettore un punto di vista privilegiato: quello del "somaro". Nonostante il suo attuale successo non lascia intuire o sospettare un passato studentesco costellato di difficoltà ed insuccessi, Pennac conosce l'angoscia di coloro che non ottengono buoni risultati fra i banchi di scuola.

Proprio grazie a questa rara consapevolezza, Pennac è stato un insegnante "avanguardista", appassionato e al tempo stesso comprensivo nei confronti degli alunni meno desiderosi di "acculturarsi".

 

Il libro è pieno di riferimenti autobiografici che perlustrano tanto il suo passato di studente quanto la sua esperienza come docente.

 

Da leggere e far leggere!


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Commenti: 3
  • #1

    emilia (venerdì, 06 aprile 2012)

    da acquistare !!e...naturalmente da leggere!io dico sempre che ai bambini bravi, ubbidienti,silenziosi, studiosi...non servono nemmeno le maestre! Il successo si ottiene quando il punto di partenza è critico e lo studente ,alla fine del suo percorso ,è riuscito a trovare tanti stimoli nella scuola!oppure oltre...ma comunque una sua strada...la sua strada!

  • #2

    Alberto (venerdì, 06 aprile 2012 21:28)

    Sono d'accordo, Emilia!
    Non deve diventare una profezia: anche i bambini che partono da un'ottima condizione iniziale posso dare soddisfazione agli insegnanti...
    Quando poi accade quello che hai appena descritto, la conquista è fantastica!

  • #3

    emilia (lunedì, 09 aprile 2012 11:09)

    Sicuramente danno grandi soddisfazioni, io ne ho alcuni , che adesso frequentano il liceo,e che hanno voti altissimi, hanno una grande voglia di studiare e sicuramente faranno strada nella vita!Per me,come insegnante,è più importante che un alunno ricordi che stava bene a scuola... che anche se non riusciva ad ottenere dei risultati eccellenti... a scuola si sentiva apprezzato per quello che riusciva a dare!Non è semplice con le classi numerose di oggi, molti stranieri che hanno problematiche diverse...ma per una maestra è doveroso provarci!lo "star bene "in classe penso sia una condizione essenziale per la buona formazione dei ragazzi sia dal punto di vista dei contenuti che per la formazione psicologica.Ci sono dei ragazzi che studiano tanto ma avendo poca autostima rendono poco...noi docenti ci dobbiamo preoccupare dei loro sentimenti riguardo a se stessi. Mi piacerebbe approfondire il discorso sull'autostima con qualche tuo video prof. ...l'ultimo libro che ho letto:Migliorare l'autostima" di Pope-Mchale-Craighead ... interessante!